SENTIMENTI RELIGIOSI ED EDIFICI DEDICATI A DIO
Verso Dio - oggetto di Fede perchè inaccessibile dalla nostra limitata ragione - proviamo sentimenti di adorazione, devozione, sottomissione filiale. E traduciamo questi sentimenti in opere: Chiese, Santuari, quadri, sculture; profusione di ricchezze offerteci dalla natura e da noi plasmate. Della Sua illimitata Entità non possiamo scorgere contorni, nè le immensità in essa contenute. E tuttavia osiamo sperare di raggiungerla, esserne parte; vogliamo amarla come origine e mèta del nostro essere; la celebriamo con opere materiali. Di quelle opere - inadeguate nei confronti dell’oggetto, che è infinito, ma difficilmente migliorabili dal soggetto, che è limitato - possiamo a volte travisare la funzione. Ben vengano quelle opere, finchè ci aiutano a salire verso Dio. Ma spesso, ammirandole, e compiacendocene, dimentichiamo il nostro anelito verso l’alto, scendiamo al livello della nostra limitata natura. In quelle occasioni le maestose navate, le ammirate sculture, i quadri, gli oggetti preziosi, possono distrarci e addirittura turbare il nostro anelito verso Dio. E, piuttosto che in una cattedrale, vorremmo essere entrati pieni di spirituale aspettativa, in una stalla: per immergerci in devoto raccoglimento dinanzi ad una mangiatoia: come quella che duemila anni or sono accolse e custodì un Bambino; un Neonato che in questo modo, desiderava fin dal momento della comparsa fra noi rivestendo carne, indicarci l’essenza del Suo annuncio. |
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