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SEPARAZIONE
Se ‘l posse col desìo s’accompagnasse veloce quale augel che il mar varcando verso la state l’ali sue portasse, e più veloce, a te verrei volando. Da quando, d’improvviso, m’hai lasciato salpando verso assai lontani lidi, mi sento vuoto, misero, amputato: più non mi affianchi, amor, più non mi guidi. Priva la via mia del tuo sorriso, la mano annaspa in cerca della mano, gli occhi fissano il vuoto che lasciasti cercando sempre il raggio del tuo viso. Tutto l’essere mio ti cerca, invano: sol l’attesa e i ricordi son rimasti. |
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